Ad uno sguardo poco attento potrebbe sembrare una forma di Parmigiano Reggiano D.O.P. classico, poi però scapperà sicuramente l’occhio sui “piatti” della forma e solo allora si capirà che siamo di fronte a qualcosa di particolare ed affascinante.
Sono poche le cose per cui differisce dal Parmigiano Reggiano D.O.P ma abbastanza per renderlo un prodotto unico e di qualità.
L’associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Reggiana (AnaBoRaRe) nasce il 22 novembre 1956; essa si propone di promuovere, valorizzare e diffondere la Razza Reggiana.
Considerata l’area in cui viene allevata, quando si pensa a questa razza bovina non si può non pensare allo stesso tempo al Parmigiano Reggiano, infatti la salvezza di questo animale è stata possibile solo attraverso il legame con il “Re” dei formaggi italiani. L’attività del primo caseificio che è tornato a produrre il formaggio con il latte di questi bovini è iniziata nel 1991. Il successo e la grande richiesta del pubblico verso questo prodotto hanno dato la possibilità agli allevatori di sviluppare e tutelare nel migliori dei modi la Razza Reggiana. Il nome del consorzio non deve ingannare, vengono rispettati i limiti di spazio imposti dal consorzio del Parmigiano Reggiano, l’unico obbligo da rispettare è trasformare unicamente latte certificato di Razza Reggiana. Pertanto le provincie interessate sono cinque: Parma, Reggio Emilia e Modena interamente Bologna ad ovest del Reno e Mantova a sud del Po.
Il Parmigiano Reggiano è un alimento che ha conseguito la qualifica D.O.P. (Denominazione d’Origine Protetta), un marchio di tutela giuridica della denominazione che viene attribuito dalla Unione Europea a quegli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono prodotti.
Affinché un prodotto sia D.O.P., la fase di produzione, la fase di trasformazione ed elaborazione devono avvenire in un area geografica delimitata.